Complesso Aldo Rossi

IL COMUNE DI BORGORICCO 

Negli anni settanta il comune di Borgoricco trovava sede in un modesto edificio in prossimità dell’incrocio di due assi del graticolato romano, di preciso nell’incrocio tra via Desman e via Roma. Tale collocazione fu la conseguenza del regio decreto del 2 febbraio 1869, che decideva la fusione dei comuni di Santa Eufemia e San Michele delle Badesse. Il capoluogo, in questo modo, venne collocato in posizione centrale rispetto ai due vecchi centri comunali. L’edificio, costruito oltre cento anni prima, non era più in grado di soddisfare le necessità di un paese in costante aumento. Si decise così di affidare l’incarico per il progetto del nuovo edificio ad Aldo Rossi, architetto di fama mondiale, che in quel periodo stava studiando le architetture padane essendo direttore proprio in quel momento della sezione Architettura della Biennale di Venezia. Borgoricco agli occhi dell’architetto si presentava come il luogo più ideale per dar forma al suo pensiero architettonico. 

 

IL MUNICIPIO

Il Municipio (1983-1988), si colloca all’interno degli assi della centuriazione romana che caratterizza il territorio di Borgoricco e riprende a livello tipologico la conformazione urbana della villa veneta configurandosi “come un’opera legata ad un’educazione palladiana”.  

Borgoricco è inserito in un paesaggio quasi unico ma al contempo non lontano da altri monumenti come il Palazzo della Ragione di Padova, o la Basilica Palladiana di Vicenza, architetture venete i cui riverberi, Rossi non può non rifletterli nel municipio in costruzione, che egli stesso definisce “opera legata a un’educazione palladiana”.

Collocando la biblioteca come base per la grande camera consigliare al piano superiore, Rossi diede forma al concetto della supremazia della cultura e della memoria da cui scaturiscono tutti gli altri aspetti della vita comune: amministrazione, discussioni e dibattiti nella comunità.  Furono invece i soffitti a forma di scafi rovesciati delle barche del palazzo della Ragione a Padova e della Basilica di Vicenza a  ispirare le volte a botte della sala del consiglio.  Rossi non si limitava a usare solo le forme essenziali come il cubo, la colonna, il triangolo per dare veste allo spazio ma seguendo i precetti Etienne Boulleé imparò a dosare luce e ombra come fossero materia stessa. Così a Borgoricco l’atmosfera di luce soffusa ricreata nella sala consigliare rievoca una sacra chiesa romanica a volta, in contrapposizione con le funzionali braccia in cui sono collocati luminosissimi uffici.

 

IL CENTRO CIVICO

Nel 1997, anno della morte dell’architetto, inizia a concretizzarsi l’idea della realizzazione del nuovo centro civico nella sua visione della “città che cresce” sorto non a caso dietro al municipio, per completare il grande progetto di fondare una città nuova. Aldo Rossi che con grande entusiasmo aveva progettato le nuove sembianze dell’intero centro del paese, vede realizzato solo il municipio ma la fondazione Aldo Rossi cercando di seguire le linee guida imposte dal maestro portarono a termine “l’edificio della memoria”.

Il centro civico che ospita il Museo della Centuriazione Romana può essere considerato il completamento del paese, infatti nelle sue sale museali viene “riconosciuta” e “trasmessa” la storia passata e presente, nonché la vocazione futura del comune di Borgoricco e del territorio in cui è inserito. E proprio per questo slancio al futuro che l’edificio museale è pensato non solo come contenitore di reperti e di documenti ma anche come luogo di incontro e di studio.

L’edificio come accennato non è destinato esclusivamente ad essere museo e teatro ma al piano terra vi sono una sala conferenze, due ambienti destinati alle mostre, alle attività temporanee e uno spazio didattico collegato con un’altra importante area esterna; in questo modo sono consentite molteplici attività culturali e formative che contribuiscono a rendere il Centro Civico un luogo vivo e non un deposito di antiche memorie come lo stesso Aldo Rossi si era augurato.

 


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