Di recente tra gli studiosi si è abbandonato l’utilizzo del termine Paleoveneti in riferimento agli antichi abitanti della Regione, preferendo parlare di Veneti o al limite di Veneti antichi per distinguerli dai moderni abitanti del Veneto. Tale scelta è in realtà motivata dalle informazioni delle fonti che identificano sin da subito i popoli che risiedevano nella regione che ora corrisponde al Veneto con il nome “Veneti”; inoltre un’iscrizione rinvenuta in provincia di Vicenza contiene la formula “Venetkens”, avvalorando dunque l’ipotesi che tale fosse il nome con cui lo stesso popolo si definiva.
Non solo: gli autori antichi ipotizzano anche l’eventuale origine della popolazione. Di Enetoi parla già Omero, che li descrive come un popolo della Paflagonia schierato al fianco dei Troiani nel mitico conflitto. Sofocle sarebbe stato il primo a collocare i Veneti nel territorio da essi effettivamente occupato: Strabone riferisce che in una tragedia perduta, Gli Antenoridi, Sofocle avrebbe narrato la fuga degli Enetoi da Troia al seguito di Antenore e il loro arrivo sulle coste adriatiche nelle quali si sarebbero insediati. Versione accettata e riproposta da Virgilio e dallo storico patavino Tito Livio, che individua in questo gruppo di esuli troiani i fondatori della propria città, Patavium. Tra gli antichi è indubbiamente diffusa quindi l’opinione che i Veneti avessero un’origine orientale, ma non è l’unica proposta: Erodoto cita i Veneti collocandoli nell’Illiria.
Ciò che accomuna tutte queste voci è il tentativo di individuare il punto di partenza, l’arche, l’origine del popolo dei Veneti, in questo caso, ma quello dell’individuazione del principio è un vero e proprio cruccio, per antichi e fino a non molto tempo fa anche per noi moderni. Oggi invece prevale la tendenza, soprattutto quando si fa riferimento a un popolo, di sostituire al concetto di “inizio” quello di “formazione” in quanto un ethnos si può considerare più opportunamente come un punto di arrivo, dato da una lenta elaborazione: concetto particolarmente opportuno nel caso dei popoli italici.