Un bel salto all’indietro di venti secoli, fino a quando si stavano tracciando i due assi principali e perpendicolari della centuriazione, il cardine e il decumano massimi. Ve lo immaginate il gromaticus ritto sull’umbilicus agri, il punto sacro di incrocio delle due strade, con il viso rivolto ad occidente e con la solennità di un dio, proclamare ULTRA (= al di là) tutto l’agro da centuriazione che stava davanti a sé, CITRA (o KITRA = al di qua) tutto quello che stava alle spalle? E non basta: tutto quello che si trovava alla sua destra, e quindi a nord del decumanus maximus, diventava ager dexteratus, e ciò che rimaneva alla sua sinistra, a sud del grande decumano, diventava ager sinistratus. Questo serviva per dare poi una denominazione agli altri cardini e decumani minori. Ad esempio la via Caltana diventò SDVI (=sinistratus decumanus sextus), cioè il sesto decumano a sinistra (cioè a sud) del decumano massimo; la via Cornara KKIX: citratus (kitratus) cardo (Kardo) nonus; la via Pelosa DDII (=dexteratus decumanus secundus; la via Lardona UKIII (ultratus kardo tertius), ecc… Tali denominazioni venivano poi incise sui fianchi dei cippi gromatici in corrispondenza degli incroci.
Oggi alcuni Comuni del Graticolato le riportano nella segnaletica stradale, accanto al nome proprio di strade e le modalità sono diverse, come si vede nelle foto qui riportate. Nel primo caso siamo a Mussolini di Villanova (incrocio Gorghi-Roma), nel secondo tra Mirano e Santa Maria di Sala (incrocio Barbato-Cavin di Sala). Non sarebbe male definire un sistema segnaletico comune per tutta l’area centuriata.