Con la 16^ Mostra di Architettura alla Biennale di Venezia del 2018, per la prima volta la Santa Sede che rappresenta la Chiesa cattolica nella sua universalità, approda su un’isola affascinante della Laguna, quella di San Giorgio Maggiore e penetrando nell’oasi di un bosco, non attraverso rappresentazioni grafiche o modelli, ma nel modo con il quale più si apprezza l’architettura, con architetture costruite, con una vera e propria sequenza di cappelle. Per questa ragione Vatican Chapels è stata progettata come una mostra di architetture costruite, coinvolgendo architetti della più diversa provenienza e portatori delle esperienze più differenti come non sarà difficile osservare visitando quanto da loro realizzato in questo bosco. Avendo assunto la decisione di costruire all’interno di questo bosco le dieci cappelle che formano Vatican Chapels, per chiarire quali fossero i fini del progetto che la Santa Sede intendeva realizzare, nelle discussioni e negli incontri avuti con i progettisti invitati a realizzarle, si è fatto ricorso a un esempio preciso, che sarebbe però improprio definire modello. Questo riferimento è un piccolo ma eloquente capolavoro, presente nei ricordi di ogni architetto, la Shogskapellet, la Cappella nel bosco, che l’architetto svedese Erik Gunnar Asplund costruì a partire dal 1918 nello Skogskyrkogarden (cimitero nel bosco) a Stoccolma. Nel culto cristiano le cappelle sono veri e propri templi, sia pure in forma minore rispetto alle cattedrali, alle basiliche o alle chiese. In esse sono inserite due componenti fondamentali della liturgia, l’ambone (o pulpito) e l’altare, cioè le espressioni della Parola sacra proclamata e della Chiesa eucaristica celebrata dall’assemblea dei credenti. Il numero delle cappelle è di dieci ed è un numero simbolico perché esprime quasi un decalogo di presenze incastonate all’interno dello spazio. La visita alle dieci Vatican Chapels è una sorta di pellegrinaggio non solo religioso ma anche laico, condotto da tutti coloro che desiderano riscoprire la bellezza, il silenzio, la voce interiore e trascendente, la fraternità umana dello stare insieme nell’assemblea di un popolo, ma anche la solitudine del bosco ove si può cogliere il fremito della natura che è come un tempio cosmico. Le Vatican Chapels, allestite in occasione della 16^ Mostra di Architettura della Biennale di Venezia, sono visitabili in quanto resa esposizione permanente.
Fonti: Gianfranco Ravasi, Francesco dal Cò