La chiesa di San Giacomo di Rialto, popolarmente conosciuta come San Giacometo perché secondo la tradizione è la chiesa più piccola e più antica di Venezia.
Secondo la tradizione sarebbe stata consacrata il giorno stesso della fondazione di Venezia: il 25 marzo 421 e costruita per il voto di un carpentiere, tal Candioto (o Eutinopo Greco), che si sarebbe rivolto al santo titolare per invocarne la protezione in occasione di un grave incendio.
In realtà l’edificio attuale risale al XII secolo, come riporta il primo documento che cita la chiesa, quella originaria era una costruzione in legno. Si rifabbricò più volte, ed ultimamente nel 1600, ma sempre se ne conservò la forma primitiva. Nel 1514 la Chiesa scampò allo spaventoso incendio che distrusse la quasi totalità degli edifici dell’area realtiva.
Si trova ai piedi del ponte omonimo, affacciata sul campo posto al centro del Mercato di Rialto, cuore commerciale ed economico della Serenissima.
La piazzetta sottostante alla Chiesa fu selciata di macigni per la prima volta nel 1758. In questa piazzetta, fino al 15 dicembre 1542, era decretata l’erezione di un pulpito di legno ad imitazione di quello che esisteva in Piazza San Marco, dove un religioso, a tale effetto stipendiato, doveva predicare al popolo dopo l’ora di pranzo. Questo, già cessato in Rialto, continuò a S. Marco fino ai primi tempi del governo italico, ed è nota la baldoria in mezzo alla quale le maschere nell’ultima notte di carnevale, durante il suon del campanone, tiravano in giro questo pulpito che era montato su ruote.
Tornando alla Chiesa, sono interessanti l’esterno con il campanile a vela. il grande orologio in pietra (utile al mercato, che si svolgeva di fronte) e il portico gotico, uno degli ultimi esempi del genere rimasti in città. L’interno segue il tradizionale schema a croce greca con una cupola centrale, imitato poi nel Rinascimento.
La storia della chiesa è dunque legata al mercato di Rialto: testimonianza di ciò è un’iscrizione latina all’esterno dell’abside, che invita i commercianti all’onestà: Hoc circa templum sit jus mercantibus aequum pondera nec vergant nec sit conventio prava (Intorno a questa chiesa sia equa la legge dei mercanti, giusti i pesi e leali i contratti).
Originali sono le colonne di marmo greco che sorreggono le volte del soffitto e i capitelli veneto-bizantini risalenti all’XI secolo.
Attualmente è una chiesa rettoria, dipendente dalla parrocchia di San Silvestro (vicariato di San Polo-Santa Croce-Dorsoduro).
Fonti: Wikipedia;
I Tesori Nascosti di Venezia: A. Toso Fei;
Curiosità veneziane: G. Tassini
A corredo seguono: l’immagine della Chiesa in un dipinto del Canaletto ed una immagine tratta da un’attuale ripresa fotografica.