ZHENG HE E LA MANCATA SCOPERTA DELL’AMERICA

La storia non si fa con i “se” e con i “ma”: il corso degli eventi prende una piega, a volte inaspettata, anche solo per un’inversione di marcia o un cambio di programma. Prendiamo ad esempio la scoperta dell’America: un fatto che ha segnato gli eventi successivi a tal punto da diventare lo spartiacque tra Medioevo ed Età Moderna. Gli esploratori europei hanno scoperto il Nuovo Mondo e questo ha senza dubbio condizionato gli eventi successivi. Ma se fossero stati altri popoli a “scoprire” l’America? I Cinesi, per esempio, avevano tutte le carte in regola per poterlo fare: nella prima metà del XV secolo, infatti, l’impero cinese disponeva di una flotta imponente e si spostava nell’Oceano Indiano per stringere accordi con le civiltà della penisola arabica, dell’India e dell’Indonesia, forse anche della costa orientale dell’Africa. Alla guida della flotta c’era l’ammiraglio Zheng He, un eunuco di religione musulmana al servizio dell’imperatore. Nonostante le ottime premesse, la Cina non si spinse oltre: alla morte di Zheng He l’Imperatore limitò significativamente le spedizioni marittime e preferì che la flotta rimanesse a difesa dell’impero; probabilmente la decisione fu dettata dal timore che questi contatti interculturali potessero, alla lunga, minare la stabilità interna della Cina. Una singola decisione, dunque, mise fine alle iniziative “imprenditoriali” cinesi, mentre, nel variegato mosaico europeo di stati, imperi e ducati, Colombo trovò qualcuno che fu disposto a finanziare il suo viaggio alla ricerca di una nuova rotta per l’Oriente.

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