Asinio Pollione
Girando per il Graticolato Romano, una domanda può sorgere spontanea, che può essere tipo questa: “Chi fu l’ideatore di questo grandioso progetto?”. La risposta è: Gaio Asinio Pollione. Chi era Pollione?
Gaio Asinio Pollione nacque nel 76 a.C. a Teate (odierna Chieti) da una famiglia ricca. Da giovane sostenette Cesare, combattendo per lui in Africa, dove riuscì a far ritirare le truppe cesariane sconfitte in salvo e si mise alla caccia di Catone l’Uticense e di Metello Scipione , in Grecia, nella decisiva battaglia di Farsalo e in Grecia, dove combatté contro il figlio di Gneo Pompeo, Sesto. Dopo la morte di Cesare, si schierò con Marco Antonio , anche se non in maniera radicale dato che auspicava un’alleanza tra le fazioni in lotta (non a caso è riconducibile a lui la colonia di Iulia Concordia, il nome della quale è tutto un programma). Dopo la sconfitta e la morte dei capi dei Cesaricidi (Bruto e Cassio) a Filippi nel 42 a.C., i vincitori Marco Antonio, Ottaviano e Lepido si spartirono l’impero romano in tre parti e decisero di congedare le truppe in esubero (circa 170 mila uomini), assegnando a loro delle terre su impulso di una commissione appositamente creata e composta da tre membri, tra i quali il nostro Pollione. E forse tra le nuove centuriazioni, possiamo inserire la nostra. Infatti la divisione agraria è così precisa che poteva essere fatta solo da agrimensori espertissimi appartenenti al corpo dei genieri delle legioni di Pollione, formatesi durante le guerre galliche di Cesare.
Purtroppo accadde che gli espropri delle terre furono di più di quanto si pensasse, a causa delle pressioni e dell’aggressività dei veterani e questo scontentò i possidenti, i quali si aggregarono al gruppo guidato da Lucio Antonio(fratello del triumviro) e alla moglie del triumviro, Fulvia, scontenti perché secondo loro Ottaviano aveva favorito nella distribuzione delle terre i suoi uomini, non quelli di Antonio. I due passarono dalle parole alle armi, ma per una serie di sconfitte militari furono circondati a Perugia. Nel tentativo di liberarsi, chiamarono in aiuto Pollione, il quale si trovava al Nord, scese in aiuto con fortissimo ritardo (non voleva combattere con altri romani o forse riconosceva in Marco Antonio il vero capo) ma venne respinto in Umbria, a Foligno, dall’amico di Ottaviano, Agrippa. Secondo gli storici Velleio Patercolo e Appiano, Pollione si ritirò, in seguito, nei pressi di Altino con sette legioni e fece delle importanti azioni concrete, in attesa dell’arrivo della flotta di Marco Antonio nel 40 a.C. Quindi la centuriazione di Borgoricco è riconducibile al periodo 42-40 a C. e venne fatta su impulso di Pollione in quanto presidente della commissione e/o in quanto generale antoniano che occupava in suo nome l’area della Venetia.
Nel 40 a.C. Pollione stesso fa da mediatore tra Antonio e Ottaviano, i quali per quel momento decidono di riappacificarsi. Venne premiato con la carica di console poi più tardi decise di ritirarsi dalla vita pubblica, dedicandosi alla scrittura (scrisse una sua autobiografia, oggi persa) e costruì la prima biblioteca a Roma, che custodiva opere letterarie in greco e latino e opere artistiche. Nel 4 a.C. morì nella sua villa a Tuscolo.