L’educazione, di Tara Westover (ed. Feltrinelli)
Può capitare, nella vita di un lettore, di trovarsi di fronte al racconto di una vicenda così vera e peculiare da sembrare improbabile, eppure così potente da suscitare domande che riguardano la nostra vita e le nostre emozioni più profonde, proprio perché universali. È questo il caso (non solo editoriale) di Educated (tradotto in italiano con L’Educazione): la storia della sua autrice, Tara Westover, ha dell’incredibile fin nel suo epilogo. Ultima di sette fratelli, Tara nasce nel settembre 1986 (il giorno esatto non si sa: non esiste un certificato di nascita all’anagrafe) ai piedi di una montagna negli incantevoli paesaggi dell’Idaho da una famiglia di estremisti mormoni: cresce senza avere mai visto un medico, senza essere mai andata a scuola o in ospedale. Aiuta la madre, erborista e levatrice, a raccogliere erbe spontanee e lavora con i fratelli nella discarica del padre; la famiglia si prepara alla venuta dei “giorni dell’abominio” e immagazzina scorte alimentari e armi per sopravvivere alla catastrofe. Gli anni passano, ma scatta qualcosa: Tara sente il bisogno di uscire da una situazione di oppressione familiare e trova la vera liberazione nello studio. L’educazione, appunto: con tenacia e coraggio riesce a iscriversi all’Università fino ad approdare a Cambridge e ad ottenere un PhD in Storia. Il prezzo del riscatto è, come spesso accade, molto alto; L’autrice infatti dovrà recidere i legami con la sua famiglia di origine ponendo a tutti noi una domanda: quanto coraggio che ci viene chiesto per perseguire la felicità vera, quella che ci porta vicino al nostro essere più autentico.